Quello che non mi uccide ... mi fortifica ....




Questa è una delle frasi più famose del grande filosofo Friedrich Nietzsche nel suo libro 
- “Ecce Homo. Come si diventa ciò che si è“ - , che ha avuto tra i suoi estimatori anche Sigmund Freud, il quale esortò i suoi colleghi a vedere la profonda e sconvolgente lucidità di una persona che ha cercato di reinterpretare la sua vita.

Noi siamo nati e programmati per resistere ad una serie di eventi, disgrazie e disavventure grazie alla capacità di sopravvivenza.

Questa capacità, è quella che in psicologia si definisce Resilienza, ossia la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.

Le persone che vivono un forte stress in seguito ad un lutto, una violenza, una calamità naturale, una separazione, sperimentano una scia di intense emozioni negative che possono includere forte rabbia, terrore o estrema tristezza. Alcuni rimangono intrappolati in queste emozioni negative, anche quando l’evento drammatico è passato da un pezzo. Le persone “resilienti” invece, riescono gradualmente a ripristinare un sano stato emotivo.

Grazie di cuore a Manuela per la fiducia riposta.

Palma ( Sharis Tattoo ) 

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