Malefica #Fantasy




“Nessuna paura che mi calpestino. Calpestata, l’erba diventa un sentiero.” 

Nell’immaginario comune Malefica è un personaggio iconico ma bidimensionale, senza sfumature: l’antagonista, il male, la malvagità, senza nessun appello. Ma davvero rappresenta soltanto questo colei che, per vendicare il mancato invito al battesimo della principessa Aurora, scaglia sulla neonata una maledizione terribile e irrevocabile, condannando la fanciulla, al compimento del suo sedicesimo anno d’età, a pungersi il dito al fuso di un arcolaio e a cadere in uno stato di morte apparente? 

Signora delle belve, dei serpenti e della vegetazione. I simboli di Malefica e le sue prerogative sono patrimonio prezioso della sua antenata più celebrata, Circe: come lei possiede il ràbdos, il bastone magico ricavato dal ramo di un albero sacro; ha poteri metamorfici, sa ammansire le fiere e i lupi, è dea e maga al contempo. Vive in una terra separata dal mondo degli umani, come Circe sull’isola Eea, dove le cose della natura possiedono un’anima e sono ammantate di sacra bellezza. Il corvo è il suo paredro, cioè compagno e servitore allo stesso tempo: lei lo trasforma a suo piacimento in essere umano, e poi all’occorrenza di nuovo in uccello, e gli assegna compiti e ricognizioni in volo.

Sbaglieremmo però se volessimo redimere Malefica in toto, e farne il prodotto distorto di una cattiva interpretazione. Perché la natura, si sa, è madre ma anche matrigna, e il tempo è il suo strumento più crudele. La maledizione imposta alla piccola Aurora è davvero il frutto di una malvagità gratuita?

Lasciate che Circe, Morgana e anche Malefica ci raccontino la vera storia :

“C’erano una volta due regni vicini e l’uno era il peggior nemico dell’altro. Si diceva che la discordia tra loro fosse così profonda che solo un grande eroe o un vero cattivo avrebbe potuto farli riavvicinare“.
Un odio antico separa due regni confinanti, quello degli uomini e quello della Brughiera, abitato da fate e creature incantate. È in questo territorio magico che vive la piccola Malefica ed è qui che ella fa la conoscenza di Stefano, ragazzino suo coetaneo, abbastanza curioso e coraggioso da spingersi dove gli uomini non si spingono mai. La loro amicizia, man mano che crescono, lascia il posto all’amore, ma, quando a Stefano si presenta l’occasione di diventare re, egli non esita a tradire l’amataportandole via la cosa a lei più cara: le sue ali.  
Il dolore e la disperazione provocatole dall’inganno dell’uomo amato scatenano in lei l’ira e il desiderio di vendetta.

La principessa crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti coloro che la circondano. Ma… prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio, e cadrà in un sonno mortale! Solo il bacio del vero amore potrà spezzarlo e nessun potere ultraterreno potrà annullare il maleficio!” 

 “Il regno alla fine è stato riunito non da un eroe o da un cattivo, come voleva la leggenda, ma da un creatura che era insieme eroina e cattiva. Il suo nome era Malefica”.

Grazie Loredana per la Fiducia che come sempre mi hai accordato - Sharis Tattoo - 

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